Il primo tesserino da Fotoreporter
rilasciato a Silvano Romanelli nel
1978 dal Giornale dell'Umbria
"Il soprano Nera Marmora"
di Bruno Cagnoli
"Pasquale Di Costanzo"
di Bruno Cagnoli
"Cesi mia"
di Guido Massarelli (Frumenzio)
"AstroRime e AstroFoto"
di Paolo Casali (2014)
"Il Manifesto"
Venerdì 7 Febbraio 2014 (Pag. 10)
"Sopra il cielo sotto la terra"
di Tonino Scacciafratte (2020)
"Quando fioriranno le
rose"
di Gioia Buratti (2022)
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Silvano Romanelli
e-mail:
silvanoromanelli53@gmail.com
Italia
La macchina
fotografica è per me solo uno strumento, così come lo è il pennello per un
pittore; non è importante né la marca né il prezzo ma deve
semplicemente rispondere alle mie esigenze creative.
Spesso sono così concentrato ad immaginare il risultato finale che
dimentico di avere in mano una fotocamera.
Biografia
Silvano Romanelli nasce il 19 Settembre 1953 a Collescipoli, un piccolo paese collinare che da sud e dai suoi 300 mt guarda
dall'alto la città di Terni. Città in cui si trasferisce con i suoi genitori
all'età di cinque anni. Terni (la città di San Valentino, protettore degli
innamorati), una manciata di chilometri dalla splendida Cascata delle
Marmore nella verde Umbria... il cuore verde dell'Italia.
Ha il primo approccio con la fotografia all'età di
10 anni quando sua zia Franca gli regala un'Eura Ferrania trovata in un fustino di
detersivo. Con quel nuovo giocattolo scatta le sue prime foto a sua madre
Sabatina, al padre Giovanni, alla sorella Silvana e ai suoi amici. Un anno
dopo riesce a comperarsi quella che all'epoca era il suo sogno: una fiammante Bencini Comet II°, tutta in alluminio, meno rumorosa
dell'Eura e con un
aspetto più "professionale".
Sono appena iniziati gli anni 70 e le Forze Armate
Italiane ritengono di aver bisogno di lui. Parte così per la leva militare il 6
Ottobre del 73, destinazione Palermo, dove rimane 13 mesi diventando solo dopo
due il fotografo ufficiale del Quartier Generale della Regione Militare della
Sicilia per volere del Generale di Corpo d'Armata
Raffaele Giudice e
fotoreporter del "Giornale del Soldato", mensile inviato in tutte le caserme
d'Italia. Tredici mesi passati tra la camera oscura e le uscite per fotografare
con una già vecchia all'epoca Yashica Mat 124 (una reflex biottica 6x6 in
dotazione alle Forze Armate) i vari campi militari sparsi per l'isola: Gela,
Piazza Armerina, Messina, Caltanissetta ecc.
La passione è così forte che comincia a
frequentare assiduamente i mercatini dell'usato della vecchia Palermo dove
trova, per poche centinaia di Lire, qualche "nuovo" libro fotografico. Comincia
così a conoscere i Fotografi e le fotografie dei grandi dell'epoca e del recente
passato. Henri Cartier-Bresson e Robert Capa sono i suoi favoriti, nel primo
ammira la grande capacità di cogliere e di trasmettere con i suoi scatti la vita che si svolge nelle strade, nel secondo il modo efficace e
diretto di raccontare con le sue foto quello che succede di orrendo nel mondo. E'
affascinato e determinato! Farà di tutto per diventare un fotoreporter!
Verso la metà degli anni 70 riesce a comperarsi la
sua prima vera fotocamera: una Rolleiflex biottica 2.8 e successivamente, da un
anziano signore che vuole disfarsene, una vecchia Leica IIIb usata con il 50 e
il 90 mm Elmar. Con la
Rolleiflex comincia a fare i primi servizi fotografici di qualità e con la Leica
le sue prime vere Street.
Nel 1971 un incontro casuale dà la svolta alla sua
vita professionale. Riesce, dopo varie peripezie, per la prima volta in vita sua
ad avere un accredito stampa per entrare allo stadio; incontro di calcio Ternana
Cagliari (sono i tempi di Gigi Riva). Potente sinistro di Riva, il portiere
della Ternana in volo e la palla che gonfia la rete. Questa è la foto descritta
con le parole. Uno scatto fortunato con una fotocamera assolutamente inadatta
per questo genere di fotografia. Vicino a lui c'è Enrico Valentini fotoreporter
del Quotidiano "La Nazione" (e di molte altre Agenzie Fotografiche nazionali e
internazionali) che gli chiede se è davvero riuscito a scattare la foto del
goal. "Penso di si" dice timidamente Romanelli. Viene quindi invitato dal
Valentini a sviluppare il suo rullo nella camera oscura della redazione del
suddetto Quotidiano. E' euforico. Insieme a Valentini sviluppa il suo rullo,
forse la mia foto la vedrò pubblicata pensa... il mattino dopo la foto è in
prima pagina nella cronaca regionale.
In quella camera oscura, in quella Redazione, Romanelli rimane per circa cinque
anni collaborando, nel frattempo, anche con Il Messaggero e
Il Tempo. Verso la fine degli anni 70 diventa il fotoreporter del
Giornale dell'Umbria (appena fondato da
Ugo Ragozzino che vuole Romanelli con
sé) facendo coppia fissa per un paio di anni con Ernesto Luzi, un giovane
rampante e ambizioso giornalista. Nel dicembre dell'83, nasce suo figlio Daniele.
Il lavoro di fotoreporter in una piccola città come Terni non rende molto così
per assicurare una vita più tranquilla alla sua famiglia Romanelli, nell'84,
decide di aprire un'attività fotografica. Matrimoni, cerimonie varie, ritratti
in studio e still-life per quindici anni. Non è il massimo della sua
aspirazione, non è questa la fotografia che desiderava; così, appena può, si
ritaglia degli spazi per coltivare la sua grande passione: la fotografia di
strada, un genere questo che non ha mai smesso di coltivare.
Il secondo millennio è alle porte. Cominciano a
vedersi e vendersi le prime fotocamere digitali che fin dall'inizio Silvano non
vede di buon occhio abituato da più di due decenni alla pellicola, alla camera
oscura dove si trova così a suo agio con la luce inattinica, tra bacinelle,
rivelatori, fissaggi eccetera che è solito affermare: in camera oscura mi sento
e mi muovo come nel mio studio!
Nel 1999, stanco di fare foto su commissione, cede la sua attività e cambia
radicalmente genere. Si appassiona prima ai programmi di grafica (che ora vede
con occhi diversi) e poi alla fotografia digitale. La curiosità e la voglia di
imparare gli fanno passare intere nottate davanti al computer a studiare e a
provare. Nel Marzo del 2003 decide di aprire un'attività di informatica e
grafica digitale, ma la sua prima reflex non arriva prima del 2007 dopo essere
stato inutilmente spronato per diversi anni da amici e colleghi a passare al digitale. Alla fine si convince e riscopre così una solo sopita voglia di girare per la città con la fotocamera
in mano.
Ci sono voluti quasi dieci anni per far diventare questo moderno
giocattolo elettronico un prolungamento dei suoi sensi, così com'è stato
prima con le fotocamere meccaniche.
eelle
RICONOSCIMENTI
1979 Doblone spagnolo d'oro dalla Polaroid Italia come
riconoscimento. Dal 1975
al 1985 molti riconoscimenti in concorsi
fotografici nazionali.
ESPERIENZE
PROFESSIONALI
1973 Fotografo ufficiale della Regione Militare della Sicilia
e Fotoreporter del mensile " Il Giornale del Soldato".
1975 Secondo Fotoreporter del Quotidiano "La Nazione".
1976 Fotoreporter del Quotidiano "Il Tempo".
dal 1977 al 2002 Fotografo personale del Mago Haldin
(Giampaolo Aldini). Romanelli ha curato l'immagine
dell'escapologista più famoso del mondo secondo solo a Houdini
per tutta la sua carriera artistica seguendolo, per più di 25
anni, in tutte le sue performance nelle piazze e negli studi
televisivi di tutta Italia della TV di Stato e di Mediaset.
dal
1978 al 1979 Fotoreporter ufficiale del Settimanale "Il Giornale
dell'Umbria".
1978/80 Insegnante in due corsi di fotografia privati più uno
organizzato nelle sale dell'ANCIFAP.
dal 1984 al 1999 Gestisce un negozio di fotografia
di sua proprietà e comincia a fare servizi matrimoniali, sala posa
(con banco ottico di medio e grande formato) e book fotografici alle
modelle.
dal 1995
ad oggi Fotografo indipendente dell'ATAMB
(Associazione Ternana Astrofili "Massimiliano Beltrame"),
QUI un articolo.
Cura, appena il tempo glielo permette, la fotografia astronomica e
tutto quello che concerne la pubblicità, la divulgazione scientifica
e le molteplici iniziative culturali dell'Associazione e dei tre
Osservatori Astronomici.
2007 Passaggio
alla fotografia digitale.
2011 La neo fotografa professionista Laura Bova cita Silvano
Romanelli nella
pagina di presentazione del suo
sito.
EDITORIA E MOSTRE
WEB
2007
Recenzione di
Clickblog su un Tutorial di Silvano Romanelli
2007 La Fotografa Artistica Paola Camiciottoli
cita Silvano Romanelli su
Fotografi nel Web in un'intervista.
2007
Discussione sul forum di HWUPGRADE - L'arte della Fotografia
-
Page
1 -
Page 2 (Sito
originale)
2008
Portfolio pubblicato sul sito
www.streephers.com
2009 Mostra collettiva Reggio
Calabria (Forum
Fotoclub Oltre) (Articolo
Quotidiano Calabria ORA)
2014 "Il Manifesto" di Venerdì 7 Febbraio 2014
pubblica a pag. 10 un ritratto dell'attore Beppe Chierici realizzato
da Silvano Romanelli a corredo di un articolo a pagina intera sulla
vita professionale dell'attore italo/francese (qui).
LIBRI
1989 "Il Soprano Nera Marmora" di Bruno Cagnoli.
1992
"Pasquale Di Costanzo - Una vita per il San Carlo" del
Prof.
Bruno Cagnoli (Edizione limitata - 1400 esemplari numerati).
2006
Fotografia in copertina per il libro "Cesi
mia" di Frumenzio (al secolo Guido Massarelli), noto poeta ternano.
2014 "Astro Rime e Astro Foto" del
Prof. Paolo Casali.
Romanelli ha progettato e realizzato la grafica della copertina a quattro facce
del libro oltre la foto (StarTrail) in copertina e una foto interna
della Luna.
2020 "SOPRA
IL CIELO SOTTO LA TERRA" di Tonino Scacciafratte.
(Edizione limitata - 150 esemplari)
2022 "Quando fioriranno le rose" di Gioia Buratti.
Foto e grafica della copertina.
Nel corso degli anni moltissime sono state le fotografie per
brochure,
listini, pubblicità per privati e Enti.
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